Cerca
Morgagni

COMUNICATO DI ALCUNI DOCENTI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Pubblicato da
Alessia Di Curzio
AlessiaDi Curzio
Personale Docente

Nella mattina di oggi, noi, alcuni dei docenti in servizio nelle prime ore di lezione, ci siamo trovati davanti a una scena che ci ha profondamente amareggiato: la scuola era occupata da un gruppo di studenti, molti dei quali a volto coperto, che cercavano attivamente di impedire l’accesso alla struttura. Non si trattava del confronto con i nostri ragazzi – quelli che conosciamo nelle aule, con cui ogni giorno condividiamo fatiche e percorsi di crescita – ma di un’azione organizzata che ha assunto fin da subito i tratti della contrapposizione, fisica e simbolica.
Insieme alla Dirigente siamo entrati pacificamente, come docenti, come educatori e come custodi della funzione pubblica. Con noi c’erano anche dei genitori. Quello che abbiamo trovato all’interno dell’edificio non corrisponde affatto alla nostra idea di Scuola: ambienti occupati, danni significativi a tutti gli arredi scolastici, segni evidenti di un uso non rispettoso degli spazi comuni, luoghi che dovrebbero essere quotidianamente vissuti come spazi di incontro, di studio, di crescita collettiva e non trasformati in teatro di scontro.
Il lavoro sinergico di un nutrito gruppo di docenti, ATA e studenti ha ripristinato l’accesso alle aule, nella speranza di una tempestiva ripresa della normalità. 
Siamo ben consapevoli che esistono motivazioni che spingono studenti a manifestare il proprio dissenso. Alcune di queste istanze possono anche essere legittime e condivisibili nel merito. I modi e i mezzi attraverso cui vengono espresse, però, non sono mai neutri. Occupare una scuola significa sospendere il diritto allo studio di centinaia di studenti, interrompere un servizio pubblico fondamentale, mettere a rischio la sicurezza delle persone e dei beni comuni, e collocarsi in una posizione di contrapposizione anziché di dialogo.
Come docenti, ci sentiamo responsabili oltre che della trasmissione del sapere, anche della tutela di un principio irrinunciabile: la Scuola è luogo di confronto, non di scontro. È spazio di parola, non di imposizione. È palestra di cittadinanza attiva. 
Per questo, pur nella complessità del momento, ribadiamo con forza la nostra piena disponibilità a un confronto costruttivo, pacifico e democratico con gli studenti e con tutta la comunità scolastica. Non accettiamo però che il dialogo venga sostituito dalla forza, la voce dall’anonimato, la democrazia dall’imposizione. 

 

Albanesi Jacopo, Albanesi Marcello, Belloni Adriana, Buono Antonella, Caiazza Emilia, Calderoni Elisabetta, Campanelli Sara, Capone Marina, Carimati Carmen, Cassisi  Alessandra, Catenacci Carola, Chiantese Massimiliano, Chinello Chiara, Ciarletti Marta, Coppola Eleonora, Dell'Orco Amanda, Di Curzio Alessia, Distinto Clorinda, Fabale Leonarda, farroni Elisabetta, Fatelli Fabrizio, Farroni Elisabetta, Ferri Corrado, Fiacchi Emilio, Forti Paolo, Grisoni Elena, Iacona Cristina, Ilardi Karen, Lauria Margherita, Leboffe Loris, Lion Raffaella, Lupo Concetta, Maccati Alessandro, Mari Michela, Marinaro Isabella, Mastrantuono Laura, Mastrogiacomo Marcella, Maucieri Vincenza, Mincione Claudia, Mori Eleonora, Mungivera Ilaria, Panicali Massimo, Paris Andrea, Pasquinati Cristian, Pellizzoni Patrizia, Piergentili Paolo, Piersanti Isabella, Pinzi Laura, Piras Francesca, Pozzi Barbara, Ranieri Elisabetta, Sorice Daniela, Suriani Cinzia, Tagliaferri Carla, Tomaselli Agatino, Venturi Viviana, Verlato Alessandra. 
 

Metadata

Pubblicato: 20 Ottobre 2025 - Revisione: 21 Ottobre 2025

Eccetto dove diversamente specificato, questo articolo è stato rilasciato sotto Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Italia.

Contenuti correlati