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Morgagni

COMUNICATO DELLA DIRIGENTE

Alla Comunità scolastica

Pubblicato da
Alessia Di Curzio
AlessiaDi Curzio
Personale Docente

L’azione di oggi, di rientrare a scuola forzando le barricate senza usare violenza a nessuno, non è volta certo a impedire il dialogo tra le componenti della comunità scolastica, ma a permettere a chiunque lo voglia di fare lezione.
La lezione infatti non è un’imposizione dei docenti nei confronti degli studenti, ma è un diritto e un momento condiviso tra chi insegna e chi apprende in uno scambio in cui a volte le parti si possono anche invertire.
Noi condividiamo il grido contro l’indifferenza che sale dalla comunità studentesca; resistiamo però all’idea che il modo di esprimersi, anche quest’anno, debba essere quello dell’occupazione.
Crediamo che l’abuso di questo metodo possa svilire le ragioni della protesta.
Abbiamo offerto e continueremo a offrire ogni occasione di dialogo e di espressione alle studentesse e agli studenti, su qualsiasi tema, perché la nostra scuola è democratica.
Noi non abbiamo alcuna paura delle idee che circolano liberamente, come ampiamente dimostrato in molti momenti.
Non siamo contro nessuno e non vogliamo che il dialogo si trasformi nelle ragioni degli uni contro le ragioni degli altri.
Le studentesse e gli studenti che vogliono entrare a scuola a fare lezione devono poterlo fare; i docenti che vogliono lavorare devono poterlo fare; i collaboratori scolastici non devono ritrovarsi a fine occupazione ad avere un carico di lavoro enormemente aumentato; le ragazze e i ragazzi con disabilità non devono rimanere a casa; le ragazze e i ragazzi più fragili non devono essere messi in difficoltà didattiche e relazionali conseguenti alla pausa forzata; la comunità scolastica non si deve dividere tra opposte fazioni.
È un prezzo che la nostra scuola ha già pagato negli anni scorsi, vogliamo vedere qualcosa di diverso.
Oggi abbiamo visto docenti e studenti lavorare insieme per riposizionare i banchi che erano stati accatastati per fare le barricate, per tutta la mattina.
Se anche chi vuole fare lezione fosse in minoranza, e non lo credo, un’azione democratica non trascura i diritti delle minoranze.
Alle studentesse e agli studenti che volevano occupare la scuola, dico: troviamo un’altra strada. 
Resistiamo ai tentativi di strumentalizzarci, in un mondo che fa molta fatica ad aprire strade di dialogo e polarizza le posizioni, tentando di trasformare in nemici, anche attraverso la creazione di false notizie, tutti quelli che la pensano diversamente.
Troviamo una strada alternativa, nostra, del Morgagni, non dobbiamo rivivere per forza quello che abbiamo già vissuto o quello che è stato deciso per noi in altre sedi.
Da parte mia la disponibilità al dialogo è la stessa di ieri, la mia porta è aperta come sempre.

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Pubblicato: 20 Ottobre 2025 - Revisione: 20 Ottobre 2025

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